lunedì 30 maggio 2011

Il fotografo, un mestiere a tinte scure



La fotografia è una passione, ma non di sola passione si può sopravvivere, è necessario anche il pane per mangiare.
Negli ultimi anni i fotografi stanno attraversando un periodo di crisi per i cambiamenti del mercato che mette in crisi alcune tipologie di business. Parlando più rozzamente del lato economico della professione, quanto conviene fare il fotografo?
Secondo Laurence Kim non ci potrebbe essere un lavoro peggiore. Un’affermazione piuttosto dura che spiega nel dettaglio analizzando i vari aspetti di questa professione.
Innanzitutto non ci sono barriere per la professione come accade con altri professionisti. Non ci sono qualifiche, scuole o certificati. È sufficiente avere una fotocamera, un computer ed un programma di fotoritocco come Photoshop o Lightroom e praticamente quasi tutti già dispongono di tutto questo. L’investimento iniziale allora diventa praticamente zero. Basta spendere qualcosina per realizzare un sito web ed una pagina facebook.
Un altro grosso problema è la difficoltà di crescere oltre una certa soglia. In pratica il fotografo scambia il suo tempo per il denaro, ma c’è solo una fissa quantità di ore che si può utilizzare ed oltre non si può andare. Qualche anno i fotografi potevano contare sui mercati stock, ma la saturazione del mercato hanno praticamente cancellato quest’opzione per molti professionisti.
Ci sono dei fotografi il cui repertorio può arrivare ad essere valutato cifre importanti, ma si tratta di casi molto rari. In realtà quando un fotografo decide di smettere di lavorare il suo lavoro tende ad avere un prezzo praticamente uguale a zero, soprattutto se si è matrimonialisti perché l’unico possibile cliente ha già acquisto le foto. Centinaia di migliaia di foto che non offrono alcuna garanzia come è successo qualche tempo fa per Annie Leibovitz.
Uno scenario non certo esaltante quello fin qui prospettato. Cosa fare allora?
Innanzitutto sarebbe opportuno rivalutare l’opzione di lavorare a questa professione come part-time. Il basso costo di accesso qui non rappresenta uno svantaggio, ma addirittura un vantaggio perché diventa semplice sfruttare questa propria passione.
Spendete meno di quello che guadagnate, mettete via dei soldi e non acquistate nulla di nuovo che non sia assolutamente necessario. Soprattutto imparate ad investire in segmenti che non siano quelli fotografici. Quindi un po’ più discussioni di economia ed un po’ meno attenzione al solito flame Canon contro Nikon.
Un grosso problema dei fotografi è che spendono troppo per cose non essenziali. La nuova reflex non è indispensabile se quella che possedete è già in grado di fare tutto quel che serve. I grandi fotografi hanno bellissimi scatti con fotocamere che sono dei giocattoli, come funzionalità, rispetto a quello che possiamo usare oggi. Aggiornare il software troppo spesso non è molto utile, perché finireste a sostenere delle spese per avere delle nuove funzionalità che non utilizzerete mai.
Cercate di trasformare il vostro nome in marchio vincente. Utilizzate il vostro nome come un font che possa attirare l’attenzione e cercate di sfruttare il passaparola per aumentare la vostra clientela. Non c’è mai stato un momento migliore per questo grazie a reti sociali come Twitter e Facebook.
Nonostante le premesse di questa professione siano piuttosto fosche, è possibile riuscire a coniugare la propria attività con la propria passione fotografica.
Foto | JD | Photography
Via | LaurenceKim

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